Amianto in Calabria: ancora troppi ritardi. A Cosenza confronto per fare rete
Nei locali dell’ex Mam il convegno organizzato dall’Ona in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente. Inaugurata anche la mostra con i manufatti contenenti quet pericoloso materiale, di uso comune fino a poco tempo fa
Patrizia De Napoli – 6 Giugno 2024 9:06
È stato il commissario straordinario dell’Arpacal Michelangelo Iannone a tagliare il nastro d’inaugurazione della mostra allestita dall’Ona Cosenza negli spazi dell’ex Mam. Al suo fianco Giuseppe Infusini, presidente dell’associazione. Si è aperta così l’iniziativa organizzata dalla sede locale dell’Osservatorio nazionale amianto per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente, ricorrenza istituita dall’Onu nel 1972. In esposizione diversi manufatti di uso comune nel recente passato contenenti questo pericoloso materiale messo al bando in Italia nel 1992 eppure ancora presente nelle nostre città.
La seconda parte dell’iniziativa – il convegno dal titolo “Rischio amianto in Calabria: aspetti sanitari, attività istituzionali e normativa di settore” – è partita proprio da qui. È stata la moderatrice dell’incontro, la giornalista di LaC News24 Mariassunta Veneziano, a sottolineare come l’amianto sia ancora considerato una delle emergenze ambientali del nostro tempo nonostante una legislazione nazionale che ha compiuto più di trent’anni e nonostante la sua pericolosità fosse stata riconosciuta già molto prima.
Diverse le istituzioni presenti: la Provincia di Cosenza – rappresentata dal dirigente del settore Ambiente Giovanni Amelio – e il Comune con i due delegati del sindaco Aldo Trecroci (Istruzione) e Antonietta Cozza (Cultura). E poi il già citato commissario dell’Arpacal Iannone, il dirigente del settore Bonifiche del Dipartimento Ambiente della Regione Francesco Costantino, il tenente Giuseppe Murè del Comando carabinieri del Noe di Catanzaro. Sono stati loro a occupare il tavolo degli interventi nel primo tempo del convegno, dedicato ai saluti istituzionali.
Insieme, hanno inquadrato la problematica nei suoi tanti aspetti, sottolineando l’importanza della sensibilizzazione fin dalla tenera età e quanto sia fondamentale per le istituzioni confrontarsi e fare rete. Iniziative come quella di questa mattina, si è detto, servono anche a questo.
Si è entrati poi nel cuore del problema, grazie alle relazioni degli esperti che hanno dipinto un quadro complesso della questione nei molteplici aspetti che tocca: quello normativo, quello della salute, quello operativo legato alle attività di Regione, Province e Comuni. Ad alternarsi ai microfoni il presidente dell’ona Cosenza Infusini, il direttore scientifico del Cor (Centro operativo regionale) Calabria e direttore dell’Uoc di Anatomia patologica dell’Asp di Crotone Federico Tallarigo, il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza Martino Maria Rizzo, il responsabile del settore Ambiente del Comune di Montalto Uffugo Mirco Taranto, e nuovamente il dirigente provinciale Amelio.
Ognuno di loro ha fornito un tassello della problematica, sottolineando i (pochi) passi avanti fatti in tema di bonifiche, le tante criticità da affrontare e gli strumenti messi a punto per condurre la lotta all’amianto. Le cose fatte e le cose ancora da fare. Ritardi da recuperare, a partire dalla legge regionale del 2011 rimasta in gran parte lettera morta: da qui, come ha sottolineato anche il presidente Infusini, bisogna partire, istituzioni e associazioni insieme, per eliminare definitvamente questo pericolo dalle nostre città.
L’iniziativa è proseguita nel pomeriggio con la presentazione del libro “Tutela della salute pubblica dal rischio amianto in Calabria” scritto da docenti e studenti dell’Iis Marco-Guarascio delle sedi di Cosenza, Montalto e Rogliano. Domani invece si costituirà il tavolo tecnico per la formulazione di proposte operative da sottoporre al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.